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VADEMECUM CONTRO IL FENOMENO ILLECITO DELLO
SPARGIMENTO DI ESCHE E BOCCONI AVVELENATI
La Provincia di Verona,
il Corpo Forestale dello Stato ed
i Servizi Veterinari delle Ulss della Provincia,
intendono contrastare il pericoloso fenomeno dello spargimento di esche avvelenate
sul territorio attraverso una campagna di sensibilizzazione indirizzata a tutti i cittadini.
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Il danno arrecato all'ambiente, a seguito dell'utilizzo di tale pratica tanto pericolosa quanto comune, si sostanzia nei confronti degli animali (fauna selvatica, cani e gatti) che ingeriscono direttamente le esche, i quali trovano la morte tra lente e atroci sofferenze, per proseguire poi, con un effetto domino, nel coinvolgimento della fauna carnivora che si ciba dei cadaveri (carcasse) degli animali avvelenati: rapaci notturni e diurni, volpi, faine, donnole, cani, gatti ecc. Neppure l'uomo è al riparo da questo pericolo in quanto, nello specifico, può coinvolgere i bambini, che sono soliti portare le mani alla bocca dopo aver avuto contatto diretto con gli oggetti e con la terra.
Tutti siamo chiamati direttamente a segnalare questa pratica incivile
per aiutare gli enti preposti a fare applicare la legge e salvare gli animali indifesi.
Occorre sensibilizzare profondamente la coscienza di tutti, segnalando alle Autorità competenti e alle Forze dell'Ordine Statali e Locali, l'abbandono di esche o bocconi contenenti sostanze velenose o nocive. L'utilizzo di bocconi avvelenati è un comportamento illecito per il quale sono previste specifiche sanzioni penali stabilite dalla legge n. 157/1992 (art. 30 lett. h per violazione dell'art. 21 comma 1 lett. u) e che configura inoltre, a seconda dei casi, ulteriori ipotesi di reato previste dal Codice Penale e dalla normativa che tutela gli animali d'affezione.
COME RICONOSCERE UN'ESCA AVVELENATA E COME COMPORTARSI
Un'esca avvelenata si può presentare in svariate forme per questo è importante prestare attenzione se durante le passeggiate in campagna o nei parchi cittadini ci imbattiamo in: colli di pollo, pezzi di carne e lardo, salsicce, uova e altri residui di alimenti che possano destare sospetto perché manipolati o contenenti sostanze estranee che a volte assumono, a seconda del tipo di veleno, colorazioni o odori particolari.
ATTENZIONE
Non toccare mai direttamente con le mani l'esca ma solo attraverso sacchetti di plastica e
segnalare direttamente la presenza alle Forze dell'Ordine.
Cosa fare se viene rinvenuto un boccone sospetto?
Se viene rinvenuta un'esca o un boccone avvelenato (o sospettato di esserlo), si può:
Cosa fare se l'animale avvelenato muore a casa?
In caso di morte dell'animale per sospetto avvelenamento, si consiglia di non effettuare mai il seppellimento senza aver contattato il Servizio Veterinario territorialmente competente segnalando la situazione. L'animale avvelenato seppellito senza criterio potrebbe fungere da esca e causare a sua volta la morte di altri animali in special modo gli animali selvatici (la stricnina persiste infatti in natura per diversi anni). La carcassa dell'animale e i reperti eventualmente prelevati dal Servizio Veterinario verranno trasmessi all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
Cosa fare per conoscere la sostanza che ha avvelenato l'animale?
L'animale morto prelevato o portato dal Medico Veterinario che provvederà a consegnarlo alla Sede di Verona dell'Istituto Zooprofilattico, verrà sottoposto a visita autoptica per le analisi del caso (contenuto gastrico, fegato, plasma e altro) alla ricerca di un principio causante l'avvelenamento (fosfuro di zinco, organofosforici-carbammati, metaldeide, anticoagulanti, arsenico, cloralosio, crimidina, cianuri, erbicidi triazinici, clorati, imidaclopride).
Quanto si paga per le analisi tossicologiche presso l'Istituto Zooprofilattico?
Le carcasse, le esche, i campioni tessutali e i contenuti gastrici di animali morti per sospetto avvelenamento vengono analizzati gratuitamente se consegnati dal medico Veterinario o tramite la Polizia Provinciale o altri corpi di Polizia.
Cosa fare se solo fino a qualche momento prima il nostro amico a quattro zampe giocava e stava bene?
La segnalazione o la denuncia può essere presentata indifferentemente a:
Chiunque avesse il sospetto che il proprio animale possa avere ingerito un'esca avvelenata,
si rivolga prima possibile al Medico Veterinario (di fiducia oppure più vicino).
Grazie alla collaborazione dei cittadini, il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Provinciale di Verona provvederanno a creare una banca dati per una mappatura delle aree a rischio.
In questo caso verrà chiesta la disponibilità delle persone interessate per avere precise informazioni sull’accaduto ed in particolare sull’esatta ubicazione dell’avvenuta ingestione e/o ritrovamento di esche: ciò al fine di meglio repertare la casistica.
OCCORRE FERMARE QUESTO ODIOSO FENOMENO
Forniamo e divulghiamo una cultura del rispetto della vita e del nostro territorio.
Diciamo BASTA agli avvelenatori monitorando costantemente il nostro ambiente.
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PRONTO INTERVENTO IN CASO DI AVVELENAMENTO DEL VOSTRO ANIMALE
AZIENDA ULSS 20 di VERONA
SERVIZIO VETERINARIO MULTIZONALE
SINTOMI E TERAPIE DEI PIÙ FREQUENTI AVVELENAMENTI DEGLI ANIMALI DOMESTICI
Organofosforici (uso agricolo e florovivaistico come insetticidi).
Anticoagulanti (usati in farmaco terapia umana per le patologie cardiovascolari e come derattizzanti).
Metaldeide (usato come lumachicida in agricoltura e negli orti).
Pietrine e Piretroidi (uso domestico, agricolo e florovivaistico come insetticidi).
Fosfuro di Zinco (derattizzante poco utilizzato, perché provoca la morte rapida dei ratti).
Paraquat (diserbante- dissecante per usi agricoli e per contenere la vegetazione delle scarpate).
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