Vorrei un Westie
 
LE ORIGINI 
 
Per capire il temperamento del Westie, bisogna conoscere un po’ della sua storia. 
La razza ha origine nelle Highlands, zona montagnosa della Scozia occidentale, nella regione di Argyll (Argyllshire).  
In questa fredda zona sulla costa, particolarmente aspra e rocciosa, i cacciatori erano soliti utilizzare cani da caccia con dimensioni abbastanza piccole, ma con grande forza e coraggio, capaci di stanare animali selvatici come volpi e lontre. Cani da “tana” e da “terra”, quindi denominati “terrier”, dal francese antico “chien terrier”. Ecco spiegata, quindi, la traduzione letterale del nome della razza: “Terrier Bianco di Altopiano ad Ovest”. 
 
Il Westie, come tutti gli altri terrier scozzesi, discende dal Cairn Terrier, una variante, a pelo corto fulvo o marrone, di un altro antenato del Westie: lo Skye Terrier. Mentre, quelli a pelo bianco (che inizialmente non avevano neppure un nome) venivano “scartati” perchè non considerati idonei alla riproduzione, in quanto erroneamente ritenuti albini. 
 
Nell’800, fu il Colonnello Edward Donald Malcolm, di Poltalloch (Argyllshire, Scozia) ad iniziare ad allevare quello che è oggi il Westie. All’epoca, era selezionato come un cane da caccia particolarmente coraggioso e tenace, infatti, durante le battute di caccia, il Westie si intrufolava nella tana e afferrava la malcapitata preda (che poteva essere anche una volpe!), azzannandola e il cacciatore, tirandolo per la coda (la famosa “coda a manico”), estraeva sia il cane che la preda! 
 
Per i primi anni, il Colonnello allevava cani dal mantello scuro ma, narra la leggenda che dopo aver ucciso accidentalmente il suo cane preferito, un Cairn Terrier, perché il colore lo trasse in inganno e lo confuse per una volpe, iniziò a selezionare e ad allevare cani dal mantello bianco o “linty” (lino). 
 
Così nacquero i Poltalloch Terrier, successivamente chiamati West Highland White Terrier, all'inizio del ‘900 la razza fu riconosciuta ufficialmente e vennero stabiliti gli standard.  
Anche a livello internazionale, per l'identificazione della razza, è usuale utilizzare il comodo e simpatico diminutivo "westie" (meno correttamente "westy"). 
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IL TEMPERAMENTO 
Con una storia così “importante”, il nostro Westie dunque, in tutti i modi si può definire, ma non certo come un “cagnolino da salotto”! 
Nel suo temperamento ha conservato tutto il coraggio, la forza e la caparbietà del suo avo cacciatore. 
Coraggioso, quindi, ma non incosciente! Se “ieri”, essendo un cane da “lavoro” e il suo lavoro era cacciare, davanti ad una preda anche più grossa di lui, non si tirava indietro ma attaccava... “oggi”, pur non essendo un cane “rognoso” e “attaccabrighe”, certamente non trema in caso di pericolo! Ovvero, sa “arretrare” dignitosamente ed equilibratamente, con cani più “possenti” (perché conosce i suoi limiti) oppure, se costretto, non ha bisogno di essere difeso… perché sa difendersi da solo! 
Forte e, la sua forza “oggi”, è tutta a disposizione del suo padrone. 
Per il gioco: non c’è una pallina che rotola mai abbastanza! Per la compagnia: in casa, a piedi, in bicicletta ed anche in macchina… non si stanca mai! Per la sorveglianza della casa: facilmente, impara presto che abbaiare inutilmente è “inutile”, però quando lo fa (con una “voce” possente, mai stridula, quasi “spropositata” per la sua taglia)… qualcosa fuori della casa “si muove”! 
Per i “cuccioli a due zampe” di casa: amorevole e affidabile, equilibrato, ma di grande compagnia… il compagno di giochi ideale! Anche per il nonno diventa importante, perché per “la compagnia” ama anche stare accucciato ai piedi, discretamente ma sempre presente e, se il nonno è anche disabile (come mio padre), sai che… divertenti e spericolate gimkane tra le ruote della sedia a rotelle!  
Caparbio sì, ma non “capoccione”… giocando-giocando.. per noi è bello insegnargli e, per lui, è ancora più bello apprendere! 
E così… siamo felici entrambi! 
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L'ASPETTO 
Per le caratteristiche della razza, vedere qui la Scheda Tecnica "Lo standard del West Highland White Terrier". 
Personalmente vorrei evidenziare, invece, quello che maggiormente attrae in un Westie. 
Principalmente l’aspetto robusto e la fierezza del portamento. 
Poi, il pelo candido, che non ha il “brutto vizio” di cadere troppo spesso in giro per casa o sui divani (specialmente se frequentemente spazzolato e periodicamente strippato). 
Dal pelo, abbastanza lungo, “spuntano” con una tenerissima “decisione” due occhietti neri, luminosi, vispi ed estremamente “intelligenti”, che non ti “guardano” distrattamente ma, ti “osservano” con attenzione… ed un tartufo nerissimo, sempre a… “portata” di mano! 
Le orecchie, si ritagliano anch’esse uno spazio tra il folto pelo e, spuntano sempre dritte e attente. 
Anche la bocca, merita una nota… la lingua rossa e “spiritosa”, ispira tenerezza ma, non lasciamoci ingannare. 
Perchè il Westie, oltre la lingua… ha anche i denti e... fra tutti i cani della sua taglia, ha la dentatura più "robusta" di tutti, con una perfetta chiusura a “forbice”. Provare per credere! 
Dal lato “opposto”, invece, c’è una codina proporzionata e dritta-dritta, sia quando scodinzola alta e, sia a riposo, quando assume la famosa forma a “manico”.
 
 
La foto, di autore anonimo, ci mostra chiaramente quanti dentini robusti ed aguzzi ha il nostro "caimano"!!!
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LA SALUTE 
In genere, il Westie ha una costituzione prevalentemente sana ed è particolarmente longevo… non è difficile che possa vivere 15/16 anni ed anche di più! Qualche problema “potrebbe” averlo alla pelle (come molti cani a pelo bianco), presentando dermatiti e infiammazioni cutanee. Per altre malattie, alcune tipiche per i cani di razza a taglia piccola, le probabilità di ammalarsi, in percentuale, sono davvero minime.  
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CONCLUSIONE 
Il Westie, è un cagnolino dall’aspetto molto accattivante e dal carattere molto gioviale e simpatico. 
Tanto è vero che, già da tempo, è utilizzato come “testimonial” nel campo pubblicitario (vedi il famoso wiscky scozzese "Black & White" o la famosa marca di alimenti per cani "Cesar") ed oggi, sempre più, la sua immagine la si vede utilizzata, specialmente in altri prodotti per cani o in prodotti per la nostra vita quotidiana. 
Inevitabilmente quindi, ed è proprio qui il problema, sta diventando di “moda”… e le mode sono pericolose, perché poi… sempre inevitabilmente, passano! 
Vedi, per esempio, il bellissimo film “La carica dei 101”… quanti poveri dalmata ha portato ai canili! 
Quanti bambini, affascinati dalle immagini viste in televisione o al cinema, tampinano i genitori per farsi regalare proprio “quel” cane… e poi? 
Si è pronti a riceverlo? Ad accudirlo? A crescerlo? 
Il bambino, ha l’età giusta e l’educazione giusta per sapere che “un cane” è una “creatura vivente”, da rispettare e da amare?  
Faccio un breve inciso. Alle persone che mi hanno contattato, perchè interessate ai miei cuccioli, ho posto sempre questa domanda: “Ha un figlio? Di che età?”…  e, a quelli con figli di età sotto i 4 anni, ho consigliato, per il momento, l’acquisto di un bel “peluche”… se si sporca, si mette in lavatrice e, se si rompe, si mette nel bidone della spazzatura! 
Torniamo, quindi, alla decisione di adottare un cane: un cane si deve “scegliere” perché piace a noi e perché è il momento giusto che entri nella nostra vita, ma non certo perché la sua “immagine” è stata inflazionata! 
Ricordiamoci... quando pensiamo di prendere un cucciolo che…  “un cucciolo non è per Natale, ma è per una vita”! 
 
AUTORE: Licia Lapiccirella 
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